domenica 29 aprile 2012

Capitolo 2 - La partita comincia


Quando la stanza ha smesso di girare c'è qualcosa che non va con le luci, sono fluttuanti e più basse rispetto a quelle di prima, il soffitto è così scuro che non si vede, Sam si sente come sott'acqua, sente dei rumori in lontananza. Non sono più nel salotto di Gianni, ora tutto è illuminato da torce appese ai muri, il luogo è freddo, il pavimento è freddo, i ragazzi sono tutti seduti a terra, sotto di loro c'è il disegno di un cerchio che contiene diverse linee che toccano la sua circonferenza, altre curvano e si intersecano a formare un simbolo che sembra un fiore.
"Su andiamo, siamo già in ritardo per l'asta" dice Gianni mentre si rialza da terra. Il suo abbigliamento è diverso, indossa un vestito nero, mentre sul petto, le spalle e le braccia ha delle protezioni in cuoio marrone scuro. La cosa più strana però è che sulla schiena ha una balestra e una faretra piena di frecce appesa alla cintura.

Un rumore proviene dalla sua destra, si volta e c'è Mattia che le tende la mano. Sam non lo riconosce subito perché il ragazzo indossa una scintillante armatura argentata che gli copre gambe, petto spalle e avambracci. In testa ha un piccolo elmo che gli fascia giusto la fronte, lasciandogli i capelli scoperti sulla cima.
La ragazza si rialza, poi barcolla un po'. Mattia la sorregge con due mani, gli altri stanno già uscendo fuori, il ragazzo sta parlando, ma lei non sente molto bene quello che dice, si è accorta adesso di avere le orecchie tappate."...e primo viaggio è sempre un po' traumatico, mi stupisce che tu non abbia vomitato". Finalmente ci sente di nuovo, il rumore lontano che sentiva prima è diventato il quello della folla e sembra provenire dall'esterno.
“Dove sono? Come mi avete portata qui?” Sam inizia ad agitarsi, il posto è buio e opprimente, l’odore dell’olio delle torce inizia a nausearla.
“Cerca di respirare normalmente ci vuole un po’ per abituarsi...” cerca di spiegarle Mattia.
“Abituarsi a cosa, non era un videogioco? Perché tutto mi sembra così reale?” Sam si pizzica un braccio “Fa male!”. Mattia non sa cosa dirle “Vedi, non lo sappiamo bene neanche noi, ma qua possiamo vivere un’altra vita, la Piramide, i dadi, servono a portati qui”.
Sam continua a guardarsi in torno, gli altri sono già usciti all’esterno “Qui, continui a ripetermelo, dove mi trovo?” Mattia allarga le braccia “Questo è il Tempio, è qui che approdiamo dopo il viaggio”. “Cos’è un altro pianeta?” Sam non crede neanche lei di avergli fatto quella domando. “Ad essere sincero non lo sappiamo, ma ora non c’è tempo di spiegarti, non dobbiamo dividerci dagli altri, vieni, usciamo fuori.”

La luce fuori è accecante, è pieno giorno, in giro ci sono un sacco di persone che camminano per strada. La città è sparita, ora ci sono solo case di legno, a terra non c'è asfalto ma terra battuta e le persone... sono strane, i loro vestiti sono medievali, ma i colori sono moderni. Anche la pelle di certa gente non è di colore normale, alcuni sono verdi, altri viola, il tutto è troppo per lei che inizia a barcollare un po'. "Respira piano, sei al sicuro" la rassicura Mattia, mentre lei cerca di stare più dritta possibile.
La ragazza pare essersi ripresa "Un po' d'aria era quello che ci voleva, certo che fa freschino qua..." Sam si è appena reso conto che i suoi vestiti sono cambiati, ora indossa degli stivali di cuoio che le arrivavano al ginocchio e una mini rosa che le lascia entrambe le cosce in bella vista. Quello però era il meno, perché nella zona superiore vestiva uno strettissimo busto con il ventre scoperto e gran parte della zona superiore del seno. La spalla sinistra è coperta da un pezzo di armatura dello stesso materiale di quella del ragazzo e i suoi capelli sono raccolti in una coda insieme ad una tiara che le cinge il capo.

"Ora stiamo andando all'asta..." dice Mattia mentre gli altri vanno avanti.
" Come sono conciata, ma mi hai visto?" Sam cerca di coprirsi, Mattia distoglie lo sguardo imbarazzato “Decidono tutto i dadi, sei vestita come una guerriera chierica, non te lo avevamo detto?” “Si, ma non so cosa sia una chierica” sbotta Sam,”Non mi avete detto niente.. cosa è successo? Dove siamo? Perché…”
“Sai già le risposte, ascoltami, dove siamo?” le chiede gentilmente Mattia. “Siamo a Logingame.” Risponde Sam “… Come ho fatto?” la ragazza è stupita, qualcosa nella sua testa è scattato, come quando ci si ricorda qualcosa di importante. Mattia continua “Si tratta di informazioni di base che vengono date a chi inizia il gioco, sono dentro la tua memoria, come la mappa della città e altre cose”.
“Tutto mi sembra sempre più assurdo… Ma cos’è una chierica?” chiede Sam. “Non avevi detto di aver studiato?” La canzona Mattia. “Una chierica è una maga, puoi fare le magie lo sai?… Ti spiego dopo, raggiungiamo gli altri”.
“Una maga eh?” Sam si guarda le mani come se non le avesse mai viste. “Che stupidaggini” mormora la ragazza.
I due raggiungono gli altri, alla luce del sole la pelle di Luca sembrava diversa, ma forse era solo un impressione. Lidia doveva essere quella sotto il cappuccio. I tre sono vicino ad una folla che è radunata in cerchio.

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