mercoledì 30 maggio 2012

Yoda e Chuck Norris


Yoda ha portato Chuck Norris sulle spalle durante il suo allenamento Jedi.

domenica 29 aprile 2012

Capitolo 2 - La partita comincia


Quando la stanza ha smesso di girare c'è qualcosa che non va con le luci, sono fluttuanti e più basse rispetto a quelle di prima, il soffitto è così scuro che non si vede, Sam si sente come sott'acqua, sente dei rumori in lontananza. Non sono più nel salotto di Gianni, ora tutto è illuminato da torce appese ai muri, il luogo è freddo, il pavimento è freddo, i ragazzi sono tutti seduti a terra, sotto di loro c'è il disegno di un cerchio che contiene diverse linee che toccano la sua circonferenza, altre curvano e si intersecano a formare un simbolo che sembra un fiore.
"Su andiamo, siamo già in ritardo per l'asta" dice Gianni mentre si rialza da terra. Il suo abbigliamento è diverso, indossa un vestito nero, mentre sul petto, le spalle e le braccia ha delle protezioni in cuoio marrone scuro. La cosa più strana però è che sulla schiena ha una balestra e una faretra piena di frecce appesa alla cintura.

Un rumore proviene dalla sua destra, si volta e c'è Mattia che le tende la mano. Sam non lo riconosce subito perché il ragazzo indossa una scintillante armatura argentata che gli copre gambe, petto spalle e avambracci. In testa ha un piccolo elmo che gli fascia giusto la fronte, lasciandogli i capelli scoperti sulla cima.
La ragazza si rialza, poi barcolla un po'. Mattia la sorregge con due mani, gli altri stanno già uscendo fuori, il ragazzo sta parlando, ma lei non sente molto bene quello che dice, si è accorta adesso di avere le orecchie tappate."...e primo viaggio è sempre un po' traumatico, mi stupisce che tu non abbia vomitato". Finalmente ci sente di nuovo, il rumore lontano che sentiva prima è diventato il quello della folla e sembra provenire dall'esterno.
“Dove sono? Come mi avete portata qui?” Sam inizia ad agitarsi, il posto è buio e opprimente, l’odore dell’olio delle torce inizia a nausearla.
“Cerca di respirare normalmente ci vuole un po’ per abituarsi...” cerca di spiegarle Mattia.
“Abituarsi a cosa, non era un videogioco? Perché tutto mi sembra così reale?” Sam si pizzica un braccio “Fa male!”. Mattia non sa cosa dirle “Vedi, non lo sappiamo bene neanche noi, ma qua possiamo vivere un’altra vita, la Piramide, i dadi, servono a portati qui”.
Sam continua a guardarsi in torno, gli altri sono già usciti all’esterno “Qui, continui a ripetermelo, dove mi trovo?” Mattia allarga le braccia “Questo è il Tempio, è qui che approdiamo dopo il viaggio”. “Cos’è un altro pianeta?” Sam non crede neanche lei di avergli fatto quella domando. “Ad essere sincero non lo sappiamo, ma ora non c’è tempo di spiegarti, non dobbiamo dividerci dagli altri, vieni, usciamo fuori.”

La luce fuori è accecante, è pieno giorno, in giro ci sono un sacco di persone che camminano per strada. La città è sparita, ora ci sono solo case di legno, a terra non c'è asfalto ma terra battuta e le persone... sono strane, i loro vestiti sono medievali, ma i colori sono moderni. Anche la pelle di certa gente non è di colore normale, alcuni sono verdi, altri viola, il tutto è troppo per lei che inizia a barcollare un po'. "Respira piano, sei al sicuro" la rassicura Mattia, mentre lei cerca di stare più dritta possibile.
La ragazza pare essersi ripresa "Un po' d'aria era quello che ci voleva, certo che fa freschino qua..." Sam si è appena reso conto che i suoi vestiti sono cambiati, ora indossa degli stivali di cuoio che le arrivavano al ginocchio e una mini rosa che le lascia entrambe le cosce in bella vista. Quello però era il meno, perché nella zona superiore vestiva uno strettissimo busto con il ventre scoperto e gran parte della zona superiore del seno. La spalla sinistra è coperta da un pezzo di armatura dello stesso materiale di quella del ragazzo e i suoi capelli sono raccolti in una coda insieme ad una tiara che le cinge il capo.

"Ora stiamo andando all'asta..." dice Mattia mentre gli altri vanno avanti.
" Come sono conciata, ma mi hai visto?" Sam cerca di coprirsi, Mattia distoglie lo sguardo imbarazzato “Decidono tutto i dadi, sei vestita come una guerriera chierica, non te lo avevamo detto?” “Si, ma non so cosa sia una chierica” sbotta Sam,”Non mi avete detto niente.. cosa è successo? Dove siamo? Perché…”
“Sai già le risposte, ascoltami, dove siamo?” le chiede gentilmente Mattia. “Siamo a Logingame.” Risponde Sam “… Come ho fatto?” la ragazza è stupita, qualcosa nella sua testa è scattato, come quando ci si ricorda qualcosa di importante. Mattia continua “Si tratta di informazioni di base che vengono date a chi inizia il gioco, sono dentro la tua memoria, come la mappa della città e altre cose”.
“Tutto mi sembra sempre più assurdo… Ma cos’è una chierica?” chiede Sam. “Non avevi detto di aver studiato?” La canzona Mattia. “Una chierica è una maga, puoi fare le magie lo sai?… Ti spiego dopo, raggiungiamo gli altri”.
“Una maga eh?” Sam si guarda le mani come se non le avesse mai viste. “Che stupidaggini” mormora la ragazza.
I due raggiungono gli altri, alla luce del sole la pelle di Luca sembrava diversa, ma forse era solo un impressione. Lidia doveva essere quella sotto il cappuccio. I tre sono vicino ad una folla che è radunata in cerchio.

sabato 28 aprile 2012

Capitolo 1 - Il gioco



Samanta segue Mattia in casa. Fuori piove da due giorni, l'ingresso è buio, ma lui accende subito la luce. "L'ombrello lo puoi mettere lì" dice Mattia indicandole il portaombrelli nell'angolo. A terra ci sono delle gocce d'acqua che provenivano sicuramente dagli ombrelli bagnati che ci sono già all'interno. "Gli altri sono in salotto, dammi pura la giacca che la metto nell'armadio". Come un vero gentiluomo Mattia la aiuta a sfilarsi la giaccia. "Oh, gli altri? ehm, chi sarebbero? Li conosco?" la ragazza è tesa e un po' imbarazzata. "Non possiamo giocare solo in due, poi il Gioco non è mio ma di Gianni, vedrai che ti divertirai, non ti preoccupare". "Pensavo che saremmo stati da soli, sai a scuola non parliamo mai io e te" Sam assume un atteggiamento dolce e smielato. "Ah, ma davvero? Quando sei con quelle tue amiche, non fate altro che parlare di shopping e ..."

I due entrano nel salotto, sul divano ci sono un ragazzo e una ragazza che stanno parlano, appena li vedono si ammutoliscono. La ragazza è la prima a parlare "Perché lei è qui? Sarebbe questa la tua 'amica'?". Sam è a disagio "Forse è meglio che vada, mi sono ricordata adesso che devo studiare per la verifica di Inglese...". Mattia cerca di placare gli animi "Lidia, vi conoscete già?". La ragazza si alza dal divano "Certo che si, lei e le sua amiche non fanno altro che prendermi in giro a scuola, sono...". Sam la interrompe "Io non sono come le mie amiche, non ti ho mai presa in giro, ma non ti preoccupare, ora me ne vado, tanti saluti a tutti..." Mattia le prende la mano per trattenerla "Ti prego, resta, può restare vero Lidia?". La ragazza osserva i due che si tengono per mano, poi si siede sbuffando "Va bene, ma non deve rovinarci il Gioco, altrimenti... " Mattia si rivolge a Sam " Dai resta, ti divertirai". Sam arrossisce "Ok, ma solo perché me lo hai chiesto tu".

D'un tratto la ragazza cambia umore, si siede su una poltrona libera e inizia a frugare nella sua borsa firmata. "Mi sono informata sapete..." dice Sam mentre appoggia sul tavolo dei fogli stampati palesemente da Internet che hanno certe parti sottolineate con un evidenziatore rosa, su alcuni ci sono degli adesivi a forma di cuore, altri hanno sembrano ricoperti da brillantini. "Ho anche comprato questi, che ne pensate" dice tirando fuori da una bustina trasparente dei dadi rosa fluorescente. I ragazzi la guardano come se fosse un extraterrestre, la ragazza sul divano ride di lei "Ma non le hai spiegato niente?"

Un ragazzo alto entra nel salotto reggendo un sacchetto di patatine al formaggio. "Non ti servono quelli, dobbiamo usare quelli del gioco, altrimenti non funziona". Il ragazzo le porge il sacchetto "Io sono Luca, sono il fratello di Lidia, che a quanto pare già conosci, patatina?". Sam è sempre più imbarazzata "No grazie... io sono Samanta, ma tutti mi chiamano Sam".
"Come ti permetti di entrare nella mia cucina e servirti da solo, dammi qua..." Gianni strappa il pacchetto di mano a Luca. "Ah, questo esserino minuscolo qua è Gianni, questa è casa sua, occhio a non sporcare..." dice Luca mentre si pulisce la mani unte sul bracciolo del divano. "Brutto figl..."
"Ehi, calmatevi, Sam deve ancora fare il suo lancio, non perdiamo altro tempo". dice Mattia e tutti si zittiscono.

Gianni tira fuori una piccola scatola di legno intarsia, la apre e al suo interno, poggiati su un velluto rosso, ci sono tre dadi. Non si capisce molto bene quante facce abbiano, sembrano di metallo lucente, ma poi guardandoli bene nota che sono di vetro con all'interno una sfera più piccola che galleggia e ruota ad ogni movimento. "Che strani questi dadi" dice Sam. Gianni le porge la scatola "Prendili, devi lanciarli per definire le caratteristiche del tuo personaggio". La ragazza è un po' titubante, quei dadi che si muovono come gli occhi di una bambola le sembrano un po' inquietanti. Sam allunga la mano e prende i dadi, appena li tocca, si sente un piccolo schiocco "Ahi, mi hai dato la scossa" Sam si strofina la mano che contiene i dadi "Non lo trovate anche voi fastidioso quando succede?"

Gli altri non dicono niente, sono tutti molto concentrati su di lei, Mattia rompe il silenzio "Quando ti senti pronta fai il tuo lancio". Lei tira indietro la mano, gli altri trattengono il respiro, poi si interrompe "Ma cosa avete?" Lidia le risponde aspramente "Tira e basta!". Sam lascia cadere i tre dadi sul tavolino, questi ruotano per un po', poi si fermano, ma le sfere all'interno non smettono di ruotare, piano piano, come i rulli di una slotmachine le sfere si fermo una dopo l'altra. Sam fa appena in tempo a vedere la prima sfera che si ferma, quando i muscoli di braccia e gambe le si contraggono provocandole dei crampi molto dolorosi. Anche la seconda sfera si ferma, i crampi svaniscono ma entrambi gli occhi le si chiudono come se delle schegge roventi gli fossero finite dentro. Il dolore è terribile si porta le mani agli occhi, ma ora ci vede di nuovo, quando si ferma la terza sfera è lo stomaco che le si contrae, sembra che qualcuno l'abbia colpita, le manca l'aria, si piega in due sul divano. Poi tutto svanisce, non saranno passati neanche due secondi.

Ha urlato, almeno così le sembra, ma forse solo nella sua testa. Pensa di essersi resa ridicola, non sa cosa le sia accaduto, si sente gli occhi di tutti addosso, ma appena torna in se si accorge di essere totalmente ignorta, sono tutti raggruppati intorno alla poltrona dove è seduto Luca, stanno discutendo di qualcosa. Sam raccoglie le sue cose e le mette nella borsa "Vado a casa, forse non mi sento bene, ho avuto dei dolori in tutto il corpo, non lo ricordo nemmeno, forse me lo sono immaginata, comunque la cosa non mi piace, ci vediamo domani a scuola..." Mattia si gira verso di lei "Non puoi andare via adesso, il bello deve ancora venire, sai che sei una mezza chierica e mezza guerriera?".

Sam si avvicina al gruppo, stanno leggendo da un grosso libro rilegato in pelle. Lidia sta imprecando "Non può partire con un punteggio tanto basso, ci sarà solo di peso!"
Luca sta sfogliando avanti e indietro il libro come se fosse un dizionario "Ma non abbiamo ancora trovato la corrispondenza dell'ultimo simbolo, credo che sia qui, solo che vedi" le mostra i numeri sugli angoli "Manca una pagina".
"Non importa" interviene Mattia "Ci serve una chierica nel gruppo, lo abbiamo sempre detto". "Si ha ragione" dice Gianni, "Sono d'accordo" aggiunge Luca.
Tutti stanno osservando Lidia in attesa di una sua risposta "Ok, va bene, tanto non possiamo cambiare quello che hanno scelto i dadi". "Ottimo, sei ufficialmente nel gruppo" dice allegro Mattia.

Sam è confusa da questi loro discorsi "No-no, non avete capito, vado a casa, non sto bene...". "Le fitte di prima" dice Luca "Erano solo i dadi che ti analizzavano, stai bene, fidati". Sam un po' titubante si siede sul divano, ma appena Mattia le si siede accanto si rilassa e torna di buon umore. "Mi fa piacere che resti, grazie" dice Mattia e Sam gli sorride.

Lidia mette sul tavolo uno scrigno simile a quello che conteneva i dadi solo più grande. Schiaccia un simbolo sul coperchio e lo scrigno si apre mostrando una piramide al suo interno. Anche in questo caso il materiale è simile a quello dei dadi, sembra quasi vetro, ma all'interno non si vede nulla, se non uno strano fumo che vortica su se stesso.
"Quindi è un videogioco, solo che non ho mai visto questo tipo di console, come si gioca?" dice la Sam, e allo stesso tempo non riesce a smettere di guardare il fumo che ruota. Mattia dice qualcosa ma la sua voce le sembra lontana "Veramente il gioco è appena iniziato".
La stanza inizia a vorticare, sempre più velocemente, Sam urla spaventata, le sembra di essere risucchiata dal vortice nero all'interno della piramide.